Al Presidente della Repubblica italiana
Sergio Mattarella
Oggetto: proteggere i civili, fermare la violenza e riconciliare due popoli.
Egregio Presidente Mattarella,
Le scrivo a nome del Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane – CoNNGI per chiederLe di
farsi portavoce di un impegno e messaggio di pace nella tormentata vicenda palestinese e israeliana, attraverso
un’autentica azione diplomatica, richiedendo un immediato cessate il fuoco.
Condanniamo fermamente l’ennesima ondata di violenza che si abbatte in queste ore sulla popolazione
palestinese e israeliana, a cui va il nostro pensiero. I civili sono esposti alla brutalità di uno scontro, dove la sospensione
dei diritti è all’ordine del giorno. In particolare, della popolazione della Striscia di Gaza, che vive in palese segregazione
da anni. Condizione denunciata da vari esponenti intellettuali israeliani, ebraici e non.
In questa vicenda, consideriamo allarmante l’indecisionismo della nostra classe politica e giornalistica, a
denunciare i soprusi fatti di espropri e demolizioni, non ultimi quelli del quartiere Sheykh Jarrah, alla base dei nuovi
scontri. Una titubanza che offre cattivi esempi, minando la capacità dell’opinione pubblica di riconoscere l’ingiustizia, e
generando una penuria di spirito che rende necessaria una riflessione sulle implicazioni e sulle responsabilità morali
della politica.
La nostra rete nasce per rappresentare diverse istanze delle nuove generazioni italiane con background
migratorio e non, accomunate da una chiara rivendicazione di giustizia sociale. E certamente non possiamo volgere lo
sguardo altrove di fronte a tanta prevaricazione. La nostra parola d’ordine è la pace, in coerenza con quanto
rappresentiamo: l’incontro tra culture e l’equilibrio di una relazione che si fonda sul rispetto e la mediazione.
La stessa consapevole negoziazione è indispensabile quanto urgente perché si giunga ad una soluzione
che veda cittadini palestinesi e israeliani partecipi, in egual modo e dignità, in un processo di riconciliazione reale.
Chiediamo che l’Italia dia l’esempio e si faccia portavoce con la comunità internazionale, perché si riconosca lo Stato di
Palestina affinché sia ufficialmente membro delle Nazioni Unite per avere voce, autorevolezza, sovranità e partecipare
alle trattative inerenti il proprio presente e futuro.
Consci delle molteplici difficoltà di una questione lasciata a sé per troppo tempo, crediamo si debba
andare oltre le parole di circostanza e gli slogan di parte. Spesso sentiamo ripetere “due popoli, due Stati”, quasi a
considerare la separazione quale via da perseguire, ma è la giustizia la strada da ritrovare. Si deve garantire il diritto di
esistere a tutte le parti coinvolte, in una cornice democratica e tutelante le pluralità soggettive, culturali e confessionali,
che caratterizzano quella terra, nel rispetto dei diritti umani.
Ci appelliamo alla Sua grande sensibilità da Uomo libero e Presidente, affinché richiami all’azione il
Governo italiano e salvare vite già segnate da un trauma decennale.
La ringraziamo per la Sua attenzione e attediamo fiduciosi un Suo riscontro.
I nostri migliori saluti,
Il Presidente
SiMohamed Kaabour